Sur l’édition de Naples et ses environs d’Alexandre Dumas

Gerardo Marotta ( Presidente dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici)

Sur l’édition de Naples et ses environs d’Alexandre Dumas

Nel marzo del 1864 Alessandro Dumas, dalle colonne dell’ «Indipendente», si scagliava contro le «tre classi che occupavano la società dal fondo alla cima, le tre piaghe delle province napoletane: la camorra, la consorteria, la camarilla»; «I tre quarti di Napoli fuori legge», aggiungeva. Lo scrittore francese anticipava così i termini di una battaglia ideale e politica in cui si sarebbero poi prodigati tanti intellettuali e uomini di Stato – a partire da Silvio Spaventa – protagonisti dell’opera di costruzione dell’Italia unita.

Dumas aveva fondato il giornale. «L’Indipendente» nell’ottobre del 1860, quando era accorso a Napoli, infiammato dall’impresa dei Mille, romanticamente affascinato dal suo condottiero. Esplicitamente dichiarava che il giornale nasce «per sostenere Garibaldi, questa sublime ingenuità rivoluzionaria, contro Cavour, grande capacità diplomatica».

In uno dei primi numeri Dumas espone ai lettori un progetto di cui è stato incaricato da un decreto di Garibaldi del 15 settembre 1860, cioè «un progetto sugli scavi di Pompei e sulla compilazione di una grande opera archeologica, istorica e pittoresca sopra Napoli e suoi dintorni».

Lo scrittore realizzerà solo parzialmente il «grande» progetto iniziale, pubblicando dopo qualche mese, in Francia, una serie di articoli intitolati Naples et ses provinces e, dopo due anni, la versione italiana sull’ «Indipendente» col titolo Napoli ed i suoi contorni. Si tratta in effetti, di una “guida turistica”, limitata ai Campi Flegrei, che però risulta godibilissima, anche dal punto di vista letterario, sia per il lettore francese sia per quello italiano, perché Dumas, dando fondo anche in questa occasione alle sue grandi capacità di scrivere storie, “mette in scena” i siti dei Campi Flegrei “saccheggiando” Virgilio e gli storici romani.

Dobbiamo alla sensibilità di Véronique Bruez la possibilità di leggere oggi queste pagine poco note di Alessandro Dumas. Ella ne ha curato la pubblicazione con accortezza filologica ma anche con finezza storico-critica: il suo saggio introduttivo, infatti, è un notevole contributo per la comprensione dei rapporti tra Dumas, Garibaldi e l’Unità d’Italia, per la percezione della passione rivoluzionaria dello scrittore, per l’inquadramento storico dell’ «Indipendente», per la conoscenza del progetto e della realizzazione della «grande opera archeologica, istorica e pittoresca sopra Napoli e i suoi dintorni».

Questo lavoro di Véronique Bruez appare proprio nel momento in cui ella lascia l’Istituto Francese di Napoli per un altro incarico in Marocco, dove – ne siamo certi – continuerà a fornire il suo apprezzato contributo alla diffusione della cultura francese nel mondo e al suo rapporto con le altre culture. Cogliamo, quindi, l’occasione per rivolgere a Véronique Bruez un duplice ringraziamento: per averci dato queste pagine di Dumas su Napoli e per il disinteressato impegno con il quale ha collaborato, in questi anni, con l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.